mercoledì 4 giugno 2008

cinture di sicurezza

Cinture di sicurezza posteriori:
In pochi oggi le usano





Cinture di sicurezza? No, grazie. Almeno così la pensano gli automobilisti italiani secondo uno studio condotto da Nextplora per conto del Centro Studi e Documentazione della compagnia assicurativa Direct Line. Se la maggioranza dei guidatori utilizza le cinture di sicurezza quando si mette al volante (anche perché le auto di ultima generazione fanno un baccano infernale se non vengono allacciate...), è inquietante con quanta faciloneria le tengano slacciate quando siedono sui sedili posteriori.

Le statistiche della Polizia confermano questo dato allarmante, tant'è che dall'inizio dell'anno ad oggi sono state elevate in Italia quasi 44.000 multe per mancato uso di cinture di sicurezza. Da segnalare che questa sanzione attualmente risulta la più ricorrente insieme all'eccesso di velocità.

Ma perché non si allacciano le cinture posteriori? Primo punto, quasi l'11% degli intervistati asserisce di non conoscere il decreto legislativo n. 150 del 13 marzo 2006, che ha sancito l'obbligatorietà dell'uso delle cinture anche nei sedili posteriori. Invece più del 14% ha ammesso di allacciare le cinture raramente quando viaggia nei sedili di dietro. Dall'indagine risulta poi che gli uomini (17,2%), sono più indisciplinati rispetto alle donne (11,6%). Dulcis in fundo, la colpa è anche delle moderne tecnologie che non segnalano sufficientemente (come avviene per quelle anteriori...) il mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza posteriori.








 


Quello che è bene ricordare, magari ai guidatori "tolleranti" che se i passeggeri dei sedili posteriori non tengono correttamente allacciate le cinture di sicurezza ciò comporta un grave rischio per l'incolumità di chi sta davanti. In caso di incidente infatti, come evidenziato dai risultati dei crash-test, i passeggeri dei sedili posteriori che non indossano correttamente la cintura di sicurezza rischiano di uccidere i passeggeri seduti davanti, a causa della decelerazione che li proietta in avanti. Tradotto in pratica significa che in caso di urto a 40 km/h i 16 kg di un bambino diventano 1.000 se non trattenuti adeguatamente e un urto a soli 50 km/h equivale a una caduta dal terzo piano di un edificio.

"Non ci stancheremo mai di continuare con la nostra opera di sensibilizzazione a favore della sicurezza sulle strade, ha dichiarato Andrea Pezzi, direttore generale Direct Line. Le ricerche commissionate dal nostro Centro Studi e Documentazione che da alcuni anni vengono realizzate sul territorio italiano, sono effettuate principalmente per sensibilizzare gli automobilisti ad un uso più responsabile dell'automobile e a diminuire il numero di incidenti sulle strade". Lo studio rileva infine che il mancato uso della cintura determina, a parità di altre condizioni, un incremento del tasso di morti per incidente pari a 3,5 volte in ambito urbano e 5 volte in ambito extraurbano. Ecco sfatato quindi l'altro luogo comune che ritiene inutili le cinture in città. Chiaro ora il concetto? (m. r.)

 

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