Lui
Sandra ed io ci conosciamo da appena tre settimane e l'altro ieri mi ha proposto di trasferirmi da lei. "Solo perchè è più pratico, così non devi tornare a casa alle tre del mattino e poi svegliarti alle sette per andare all'Università" ha minimizzato. Solo un fatto pratico. Ma io l'ho capita, è stracotta.
Ho preso tempo.
Due ore.
il giorno dopo ero da lei col cambio di residenza fatto e una copia delle sue chiavi, cassetta delle lettere e cantina compresa.
L'ho vista stupefatta della mia efficenza. (...)
Lei
All'inizio ero entusiasta. L'avevo voluto io. Ho persino insistito. (...)
E' arrivato.
e ha occupato ogni spazio possibile. (...)
Non c'è che dire, porta buon umore e sesso. Ma occupa tutto. Perchè dalla casa alla mia vita il passo è stato brevissimo. Non so come sia successo, ma non ho più tempo per me.(...)
Sente il profumo del bagnoschiuma appena versato e intuisce. Mi dribla e mi anticipa. Dopo aver seminato lungo il corridoio tutto ciò che aveva addosso, si infila nella vasca. Generoso, mi invita a condividerla. E l'impeto passionale ci travolge e prosegue poi in camera felicemente per ore. Questa è la sua idea di convivenza.
E sarebbe anche la mia, se non fosse che poi qualcuno deve alzarsi, svuotare la vasca, pulire il bagno, raccattare scarpe e vestiti, far partire la lavatrice, cucinare, apparecchiare, sparecchiare, stendere (perchè nel frattempo la lavatrice è finita) e (portiamoci avanti) stirare. Un qualcuno che, ovviamnete, non è lui.
E mentre lui pregusta una chiusura di serata in stile nove settimane e mezzo, io mi sento tanto Carmen Maura in che ho fatto io per meritare questo?!
tratto da:
Doppio Misto
autobiografia di coppia non autorizzata
C. Bisio - S. Bonzi
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